L’arte entra in ospedale con “Brera in Humanitas”, il progetto che ha portato 23 dettagli tratti da 15 capolavori di Brera nelle sale d’attesa e nei corridoi dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, i cui muri sono stati ricoperti con ingrandimenti in maxi formato, realizzati a partire da riproduzioni a 680 milioni di pixel, per un totale di circa 400 metri quadrati di bellezza. Si potrà accomodarsi in sala d’attesa e trovarsi nel giardino di “Un dopo pranzo”, sotto lo sguardo calmo delle donne ritratte dal Lega.
Prepararsi alla seduta di chemioterapia in un giardino ricolmo di zucche, in compagnia della “Fruttivendola” del Campi.
Riposare all’ombra del tempio dello “Sposalizio della Vergine” nell’area Check Up o camminare lungo 23 metri di boschi e campanili dei panorami lombardi del Bellotto. La scelta dei dettagli da ingrandire, in scala 1:36, si è focalizzata soprattutto su gesti di cura, come le delicate dita della donna che sorregge il “Vaso di fiori” di Hayez, che ricordano un infermiere che sistema la flebo a un paziente.
“Siamo grati a Pinacoteca di Brera e ad Amici di Brera per aver partecipato con entusiasmo a questo progetto unico al mondo” dice Gianfelice Rocca, presidente di Humanitas. “Questa iniziativa – afferma James M. Bradburne direttore di Brera – fa la differenza per chi lavora, per chi è in visita a parenti o amici o per chi è in cura, contribuendo a rendere l’esperienza ospedaliera meno preoccupante e più rassicurante, mostrando dettagli di alcuni dei capolavori di Brera. Non tutti possono sempre venire in Museo, ma Brera è con voi quando ne avete più bisogno”.
ansa
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