Si è aperto oggi il confronto con il Governo sulla sicurezza sul lavoro, con un incontro a cui hanno preso parte, insieme alla Ministra Calderone, i Ministri della Salute Schillaci, della PA Zangrillo, dell’istruzione Valditara, oltre ai Viceministri Sisto – Giustizia – e Bellucci – Lavoro e Politiche Sociali – e ai vertici dell’INL, dell’Inail e dell’INPS.
Marco Carlomagno, Segretario Generale CSE e FLP, riassume così le istanze che la CSE – Confederazione Indipendente Sindacati Europei, ha rappresentato all’incontro tenutosi oggi al Ministero del lavoro, a cui hanno partecipato le principali Confederazioni sindacali e rappresentanze datoriali: “Per la CSE la gravità della situazione, che ogni giorno vede aumentare tristemente il numero di morti e di infortuni sul lavoro, necessita di iniziative urgenti che vadano in una doppia direzione: da un lato, investire in modo adeguato sulle risorse umane e strumentali, potenziando le attività di prevenzione e controllo svolte dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dall’Inail, dall’Inps e dalle ASL, rafforzando gli organici e implementando le banche dati; dall’altro, intervenendo in maniera organica, superando le duplicazioni, lo spezzettamento delle competenze e le resistenze, tipiche della cattiva burocrazia che, per mantenere le proprie poltrone lautamente pagate dei vertici, impediscono una vera razionalizzazione e modernizzazione delle attività”.
Il confronto si è poi esteso oltre la questione sicurezza per toccare altri temi di urgente attualità nel mondo del lavoro, in continuità con gli incontri che hanno avuto luogo tra i rappresentanti della FLP e la Ministra Calderone – in particolare, rafforzamento degli organici dell’Ispettorato del Lavoro e semplificazione delle procedure della pubblica amministrazione. “È necessario inoltre agire anche in merito ad altre questioni alla base dell’attività di impresa, intervenendo cioè sulla fiscalità generale, sul numero degli adempimenti, sull’eccesso di burocrazia – spiega Carlomagno – Il che, però, non può e non deve significare depenalizzazare reati odiosi o lasciare mano libera a imprenditori spregiudicati che fanno del subappalto, del lavoro nero e dello sfruttamento il loro agire quotidiano”.
Il dialogo con le istituzioni avrà seguito in ulteriori momenti di confronto, senza fermarsi all’incontro già fissato per il 26 gennaio a proposito delle forme di alternanza scuola-lavoro e tirocinio che hanno portato a drammatiche perdite di vite umane a danno di ragazzi impiegati nei cicli produttivi.
Commenta così Carlomagno: “Per la CSE, che siede al tavolo di confronto in virtù degli alti livelli di rappresentanza conseguiti nel lavoro pubblico e privato, è necessario un cambio di passo anche nelle modalità relazionali : per dare senso ed effettività a quest’importante momento sarà necessario infatti abbandonare qualsiasi ritualità, scongiurando l’effetto tribuna e ogni tentazione di auto-referenzialità : non è tempo di passerelle. Lo dobbiamo a chi ogni giorno rischia la vita per portare a casa uni stipendio, spesso da fame”.
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