Opterà per il patteggiamento uno dei due indagati nel processo per l’omicidio di Umberto Mormile, avvenuto l’11 aprile del 1990 a Carpiano (Milano) per mano della ‘ndrangheta, a seguito della recente riapertura dell’inchiesta. Si tratta di Vittorio Foschini, oggi 63enne. L’altro imputato, Salvatore Pace, che ha 66 anni, verrà processato con rito abbreviato.

Mormile, quando venne assassinato, aveva 34 anni ed era educatore nel carcere di Opera. Era diventato noto nell’ambito del suo lavoro per un approccio innovativo sul tema della rieducazione del condannato. Fu ucciso sulla strada provinciale Binasca, a Carpiano, da due uomini su una moto che spararono sei colpi di pistola dopo essersi affiancati alla sua vettura. L’omicidio fu rivendicato da un gruppo allora sconosciuto, la ‘Falange armata carceraria’.

Il caso Mormile è ricco di depistaggi. Dell’omicidio si auto accusò Antonio Schettini, fedelissimo del boss Franco Coco Trovato, affermando un movente poi considerato insussistente: Mormile, secondo Schettini, si sarebbe rifiutato di firmare una relazione favorevole a un boss in cambio di una cospicua somma di denaro, e sarebbe stato punito poichè sarebbe stato a libro paga della cosca. In realtà, quattro collaboratori di giustizia affermarono un’altra versione: che Mormile era stato ucciso per essere venuto a conoscenza di frequenti incontri nel carcere di Parma, non registrati, tra Domenico Papalia e uomini dei servizi segreti, e aver negato svariati permessi al boss nel carcere di Opera.

La sigla della ‘Falange armata’ riapparve poi in seguito ad altri omicidi e stragi, tra cui quelle di via Palestro a Milano e via dei Georgofili a Firenze.

Nei mesi scorsi, la gip Natalia Imarisio aveva respinto la richiesta d’archiviazione della procura di Milano. Di conseguenza il pm Stefano Ammendola aveva chiesto il rinvio a giudizio per Foschini e Pace, che sono accusati di concorso in omicidio con l’aggravante della modalità mafiosa. Nel 2005 erano stati condannati, come mandanti, i boss Antonio Papalia e Franco Coco Trovato, a cui si era aggiunto, sempre come mandante, Domenico Papalia nel 2011; come esecutori materiali Antonio Schettini e Antonio Cuzzola, nel 2005.