Il palco della Scala si è trasformato per una sera in un jazz club con tenda a drappi sullo sfondo e luci calde per il concerto di Paolo Conte, che questa sera ha debuttato nel teatro milanese gremito, sold out dal giorno dopo l’apertura delle prevendite. Vestito di nero come sempre, è stato accolto da un applauso scrosciante. Il concerto, che aveva una scaletta ideata appositamente per l’occasione, è cominciato con Aguaplano, brano che dà il titolo al settimo album del cantautore astigiano.
“Io sono per la gente che costruisce ponti non muri”: ha detto prima del concerto il sovrintendente della Scala Dominique Meyer rispondendo alle critiche di chi non lo trovava ‘appropriato’ nel tempio della lirica. “Sono critiche che mi hanno stupito. Questa sera – ha concluso – c’è un bel pubblico di habitué e persone che non sono mai venute”. Una scelta difesa anche dal sottosegretario Vittorio Sgarbi: “È un errore rendere questo tempio inaccessibile. La musica è universale, come Dio, è aperta a tutti”.
ANSA
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