Milano ha ricordato le vittime del nazi fascismo, in occasione del Giorno della Memoria, con una cerimonia davanti all’ex Albergo Regina, diventato dal 13 settembre 1943 al 30 aprile 1945 sede del comando nazista della città. Qui venivano reclusi, torturati e uccisi dissidenti e innocenti. Oggi una targa ricorda le atrocità che vi furono commesse. La lapide originale, posta nel 2010 su petizione popolare, è stata sostituita lo scorso 30 aprile con un nuovo testo che recita: ‘Qui, dove era l’albergo Regina, si insediò il 13 settembre 1943 il quartier generale nazista delle SS a Milano. Qui furono reclusi, torturati, assassinati, avviati ai campi di concentramento e di sterminio, antifascisti, resistenti, ebrei di cui il nazismo e il fascismo avevano deciso il sistematico annientamento’.
“Penso ai milanesi che hanno vissuto in quegli anni, potevano essere i miei nonni, che in queste strade camminavano a passo svelto e testa bassa, cercando di evitare lo sguardo dei militari nazisti e di chi aveva la fascia delle Ss – ha spiegato l’assessore al Bilancio del Comune di Milano, Emmanuel Conte, nel suo discorso -. La memoria è necessaria, anche per vivere oggi e non avere la tentazione di ricorrere all’odio. E’ un passato che non passa per l’impegno che abbiamo tutti noi, amministratori, politici, gente comune, a costruire una società migliore”. L’Albergo Regina “era il luogo da cui partiva la catena del terrore a Milano. Lì i nazisti compilavano le liste di coloro che dovevano essere deportati – ha ricordato il presidente dell’Anpi di Milano, Roberto Cenati -. Il Giorno della Memoria deve farci riflettere sul pericolo costituito dal ripresentarsi di una sempre più pericolosa deriva antisemita. Gli strumenti per combattere antisemitismo, intolleranza e odio sono costituiti dalla memoria legata alla conoscenza storica e alla cultura”.
ANSA
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