Hanno incrociato le braccia i tecnici di palcoscenico alla Scala, con una adesione che secondo la Cub è del 100%. E dunque il concerto inaugurale della stagione della Filarmonica, diretta da Lahav Shani con la pianista Beatrice Rana, si terrà senza camera acustica sul fondo. I musicisti saranno sul palcoscenico con alle spalle semplicemente il sipario tagliafuoco.
La ragione del contendere, che ha portato i tecnici a scioperare, è il loro compenso per i dieci concerti che compongono la stagione della Filarmonica, associazione privata fondata dai musicisti scaligeri con Claudio Abbado nel 1982, che è quindi una cosa diversa dall’orchestra della Scala. Filarmonica e teatro hanno una convenzione in base alla quale l’ensemble può tenere alla Scala i dieci concerti della propria stagione e in cambio ne ‘restituisce’ alla Scala altri 17 (15 dei quali compongono la stagione sinfonica del teatro).
Nella convenzione sono incluse le spese per le maschere, non quelle per i tecnici che venivano pagati a parte per i concerti della stagione della Filarmonica. Un costo che negli anni era arrivato a circa 40 mila euro per esibizione, ben più alto ad esempio di quello pagato dalle orchestre. E da qui è partita una lunga trattativa che non ha avuto esito. Il teatro ha quindi deciso di far rientrare il lavoro dei tecnici nel normale orario di lavoro, quindi senza supplementi.
“Pretenderebbero la decurtazione economica del compenso dei tecnici e inoltre limiterebbero molto i loro riposi mensili”, è la lamentela della Cub che ha indetto lo sciopero di oggi a cui hanno aderito anche iscritti agli altri sindacati, a partire dalla Cgil che invece ha annunciato il blocco degli straordinari e uno sciopero per il 30 (quando ci sarà il secondo concerto della Filarmonica).
ANSA
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