La Procura di Busto Arsizio (Varese) ha depositato la chiusura indagini su una maxi frode fiscale da 34 milioni di euro, che vede coinvolte diverse società lombarde e piemontesi, tra cui la M.a.b.s. di Castellanza (Varese), utilizzate come cartiere per false fatturazioni a beneficio di altre società usate come cartiere per ripulire denaro contante. Ventitré le persone iscritte a vario titolo nel registro degli indagati, a partire dal 2017, tra imprenditori, prestanome e una “faccendiera” svizzera (arrestata insieme ad altri due imprenditori nel 2021), residenti tra le province di Milano, Monza, Bologna, Bergamo, Brescia, Venezia e Parma, a seguito di un’indagine della Guardia di Finanza di Busto Arsizio.
ANSA
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