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102 milioni di euro ammonta la somma sequestrata dai finanzieri di Milano a Bartolini e Geodis a seguito di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della locale Procura.

Il provvedimento preventivo è scattato dopo che inquirenti e investigatori hanno evidenziato un presunto fenomeno di somministrazione illecita della manodopera da parte delle due multinazionali, entrambe leader nella logistica e controllate da gruppi francesi. Nella mattinata di mercoledì 14 dicembre i militari hanno notificato informazioni di garanzia e condotto perquisizioni a tappeto a Milano, ma anche Bologna, Firenze, Pavia e Treviso.

L’inchiesta ha fatto venire alla luce una complessa frode fiscale: le multinazionali avrebbero usato fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e stipulato contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, violando la legge. In alcuni casi i rapporti di lavoro con Bartolini e Geodis sarebbero stati filtrati da società terze, che a loro volta si sarebbero avvalse di cooperative. In altri, invece, le due aziende si sarebbero servite direttamente delle coop, riconducibili a un’unica regia, che nel tempo avrebbero trasferito i dipendenti da una all’altra senza versare l’Iva e, nella maggior parte dei casi, i contributi. Le fiamme gialle hanno anche scoperto come alcune delle società che fornivano i lavoratori avrebbero effettuato indebite compensazioni di imposte con crediti fiscali inesistenti.


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