Ha patteggiato un anno, pena sospesa, Gabriele Molgora, detto Zeno, il 29enne accusato di istigazione a delinquere aggravata dal mezzo telematico e ricettazione per essere stato l’ideatore degli ormai noti cortei e presidi ‘no Green pass’ e ‘no vax’ che per 18 sabati consecutivi, tra il 2020 e il 2021, hanno paralizzato la città di Milano.
Il patteggiamento è stato concordato tra la difesa del giovane e il pm Enrico Pavone, del pool antiterrorismo milanese, e ratificato oggi dal gup Angela Laura Minerva.
Molgora, di professione tatuatore, avevano scritto i pm negli atti, “è da considerarsi senza ombra di dubbio uno dei protagonisti delle proteste in atto, in grado di condizionare le scelte degli attivisti, grazie all’intensa attività di proselitismo ed incitamento allo svolgimento di iniziative illegali”.
Sulle chat ‘no vax’ il giovane aveva anche fatto un appello per raccogliere fondi per “pagare gli avvocati” e provvedere alle spese di casa. Nel novembre 2021 era stato perquisito dagli agenti della Questura milanese. Dall’analisi del suo telefono la polizia aveva scoperto che Molgora aveva inviato via Telegram dei file contenenti circa mille green pass intestati ad altrettante persone. Il giovane aveva ammesso di averli scaricati dalla rete e distribuiti gratuitamente a più utenti possibile. Da qui l’accusa di ricettazione.
Ben visibile durante le manifestazioni, con la t-shirt con impresso il logo del movimento ‘no green pass’, Zeno era già stato denunciato per aver preso parte alle iniziative non preavvisate e sottoposto a Daspo urbano e non aveva quindi più partecipato ai raduni del sabato.
ANSA
Comments